Fra tradizione e cucina: tour fra le eccellenze gastronomiche della Sabina
Da Poggio Bustone ad Amatrice, passando per Leonessa
Due giorni per scoprire tre paesi al confine tra Lazio, Umbria e Abruzzo, tra la Valle Santa di San Francesco, le montagne del Terminillo e i Monti della Laga, tre acclamate mete che richiamano ogni anno turisti attirati dalle bellezze culturali e paesaggistiche, ma anche dalle prelibatezze gastronomiche di questo splendido angolo di Sabina.
Poggio Bustone
Da Roma raggiungiamo Poggio Bustone attraverso laVia Salaria fino a Rieti. Da qui, arriviamo in una ventina di minuti, prendendo la SS 79, che attraversa il territorio della Riserva Naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile passando fra i due laghi, regalandoci da subito dei paesaggi davvero suggestivi sulla natura della conca reatina. Lungo Via Roma, poco prima dell’ingresso in paese, superati i giardini pubblici, incontriamo una delle “porchetterie” di Poggio Bustone, dove degustare un panino con il celebre maiale arrostito insaporito alle spezie, che da oltre 60 anni è protagonista di un’acclamata sagra organizzata ad ottobre fra le vie e nella piazza principale del paese, Piazza Regina Elena. Ciò che distingue la ricetta della porchetta di Poggio Bustone dalle altre preparazioni è l’assenza del finocchio fra il mix di ingredienti che rendono questa pietanza unica e molto gradita nel Lazio fin dai tempi degli antichi romani. Dopo aver degustato il suo sapore intenso, magari passeggiando per il centro storico, prima di ripartire saliamo per la Via Francescana fino al Convento di San Giacomo - uno dei quattro santuari francescani della Valle Santa – aggrappato ad una roccia a picco sulla Riserva.
Leonessa
Nel pomeriggio prendiamo la SS 521 per spostarci verso il Monte Terminillo, alle cui pendici settentrionali sorge lo splendido centro montano di Leonessa, un suggestivo paesino medievale famoso per le sue gustose patate, base per la preparazione dei celebri gnocchi che possiamo assaggiare nelle trattorie locali. La patata leonessana è anche al centro di una famosa sagra che, sempre in ottobre, anima questo borgo di montagna con stand di prodotti tipici di aziende provenienti da tutta Italia e momenti gastronomici in cui è possibile assaggiare gli gnocchi e le gustose salsicce nostrane. Prima di cena possiamo passeggiare per il centro storico di Leonessa che, fra caratteristiche viuzze e botteghe dall’aspetto antico - in cui acquistare tante prelibatezze, tra cui patate, miele, ciambelle al farro e porchetta - nasconde gioielli architettonici ricchi d’arte e di storia. Fra queste la Chiesa di San Francesco – in Piazza Garibaldi - fra le più belle della Sabina, e la Chiesa di San Pietro, sulla Piazza del Municipio, nel cuore del centro.
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Amatrice
Il giorno dopo raggiungiamo attraverso la SS 471 la Salaria che percorriamo per una ventina di chilometri fino ad Amatrice, al confine con Umbria, Marche e Abruzzo. E’ questo un luogo magico in cui si incontrano la cultura, le tradizioni, i paesaggi naturali e i prodotti gastronomici di quattro regioni mescolati in un armonico equilibrio. Qui, in uno dei ristoranti locali, possiamo assaggiare i famosi “spaghetti all’amatriciana”, primo piatto condito con un sugo di guanciale e pomodoro nato alla fine del XVIII secolo dall’antenata “pasta alla gricia”, antico piatto contadino della frazione di Grisciano, nel comune di Accumuli. Possiamo provare a rifarla a casa nostra acquistando dell’ottimo guanciale in qualche salumeria locale, come la fornitissima Bottega di Serafino, in cui degustare anche il Prosciutto Amatriciano IGP. Prima di ripartire dedichiamo qualche ora a “nutrire” anche la nostra “fame” di cultura. Amatrice, infatti, è chiamata la “Città delle cento chiese”. Visitiamo le più belle, tra cui la Chiesa di San Francesco e la Chiesa di Sant’Agostino, nel centro del paese, mentre nei dintorni la Chiesa di San Cipriano in località Villa San Cipriano e la Chiesa di Sant’Antonio Abate, nella frazione di Cornillo Nuovo.
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Commenti e suggerimenti dei visitatori:
Ogni anno ad ottobre vado alla sagra della patata di Leonessa e lungo la strada mi fermo a Poggio Bustone per fare "scorta" di porchetta, un itinerario obbligato ormai! Che bei posti...