Su due ruote lungo il Cammino di San Benedetto, sulle orme del Padre d'Europa
Il Cammino di San Benedetto non è solo un percorso religioso e spirituale, basato sulla locuzione ora et labora”, da fare a piedi , ma è un vero e proprio invito al viaggio con qualsiasi mezzo a disposizione, dalla bicicletta alla moto, alla scoperta di quei borghi e di quei comuni che ne fanno parte.
Così ci si può spostare dall’Umbria al Lazio, per seguire la falsariga dell’antico tracciato che parte da Norcia fino ad arrivare all’Abbazia di Montecassino, passando per Subiaco, Vicovaro e Castel di Tora, alla ricerca di quella bellezza unica, di un paesaggio ancora oggi inalterato, sfruttando una natura generosa di luce e di colori.
Norcia
Il nostro itinerario sulle orme di San Benedetto inizia proprio a Norcia, città natale del Padre d’Europa, nel cuore della verde Umbria. Qui sorge la Basilica a Lui dedicata, edificata sui resti di un edificio romano dove, secondo la tradizione, nacquero nel 480 d. C. i due gemelli: San Benedetto e Santa Scolastica.
Cascia
Da Norcia scendiamo verso Cascia imboccando la strada statale 685 Tre Valli Umbre, per poi, dopo circa 7 km svoltare a sinistra sulla SS320 che percorreremo per 10 km. Qui, nel cuore del piccolo borgo in cui il tempo sembra essersi fermato, ci colpisce il rosone della piccola Chiesa di San Francesco, costruita da un frate dell’ordine in onore del Santo Poverello: suddiviso in diciotto archetti al centro raffigura la Madonna con il Bambino.
Leonessa
Concludiamo la parte umbra del Cammino di San Benedetto facendo tappa a Monteleone di Spoleto che raggiungiamo prendendo da Cascia prima la SR471 per 12 km per poi svoltare a destra sulla SP470. Solo pochi km ancora sulla SR471, immersi in un paesaggio d’eccezione, e varchiamo i confini del Lazio ritrovandoci a Leonessa, piccola città montana alle pendici del Monte Terminillo. Passeggiamo fra le sue belle strade dall’assetto medievale, dove troviamo la romanica Chiesa di San Francesco, fra le più belle del Lazio, e la Chiesa di San Pietro con la sua facciata in pietra rosa e la splendida torre campanaria in stile gotico.
Poggio Bustone
Lasciamo Leonessa e prendiamo la SR521 - strada regionale di Morro - che tra panoramiche curve e paesaggi ancora montani ci porta a Poggio Bustone. Prima di entrare in paese incontriamo i Giardini di Marzo in cui è custodito il Monumento a Lucio Battisti che ci ricorda che qui è nato uno dei più grandi cantautori italiani di tutti i tempi. Dopo una visita al borgo e un assaggio della famosa porchetta, riprendiamo la moto per salire ancora alla volta del Convento di San Giacomo, uno dei 4 santuari francescani della Valle Santa, dove il Cammino di San Benedetto si incrocia con il Cammino di S. Francesco, a strapiombo sul panorama mozzafiato dei laghi della piana di Rieti.
Rieti
Ed è Rieti la nostra prossima meta, che raggiungiamo scendendo a valle e percorrendo pochi km sulla Strada statale Ternana SS79 proseguendo poi per la strada provinciale Sala. Piccolo salotto dal fascino medievale intatto, racchiusa fra le sue forti e solide mura, Rieti è un gioiello d’arte e di storia. Nei pressi del Lungovelino, dove sono ancora visibili i resti di un ponte romano, visitiamo la Chiesa di San Francesco in cui si ammirano alcuni pregevoli affreschi giotteschi da poco restaurati.
Rocca Sinibalda
Rocca Sinibalda e il suo splendido Castello è la nostra prossima destinazione che raggiungiamo da Rieti con la SP31. Salendo l’ultimo tratto di strada ci lascia senza fiato la vista dell’imponente Castello che domina l’intero borgo affacciato sulla verde vallata circostante. Oltre al Castello, da poco restaurato, interessante è il Museo Agapito Miniucchi scultore locale contemporaneo realizzatore di opere in legno, pietra e ferro, alcune delle quali custodite nel Castello stesso.
Castel di Tora
Il Cammino ci porta, quindi, sulla via Turanense: siamo nella Valle del Turano, lungo l’omonimo fiume, che seguiamo fino al lago del Turano, paradiso dei motociclisti e di chiunque viaggi su due ruote. Qui immersi in un paesaggio da togliere il fiato, tra borghi affacciati sullo specchio d’acqua e altri arroccati su speroni avvolti dai Monti Cervia e Navegna, saliamo a Castel di Tora, uno dei Borghi più Belli d’Italia. Dopo un piccolo giro nel centro storico ammiriamo il panorama da piazza San Giovanni, anche se la vista più bella si ha dalla cima del Monte Antuni, su cui sorgono i resti di un antico e affascinante borgo, a cui si accede tramite visita guidata contattando il Comune (Tel: 0765 716313).
Pozzaglia Sabina
Lasciamo la via Turanense e le sue belle curve e rettilinei costeggiati dai verdi boschi della Riserva Naturale dei Monti Cervia e Navegna per raggiungere, percorrendo pochi km sulla SP36, il borgo di Pozzaglia Sabina. Qui tappe del Cammino sono gli affascinanti ruderi della Chiesa di Santa Maria del Piano, nella frazione Valle Muzia, e il magnifico Eremo di San Michele Arcangelo nella frazione di Montorio in Valle.
Orvinio
Continuiamo per alcuni km sulla SP36 e prendiamo, quindi, la panoramica Via Licinese fino ad entrare nel territorio del Parco Naturale dei Monti Lucretili ai cui piedi sorge Orvinio, anch’esso inserito nei Borghi più belli d’Italia. Qui visitiamo il centro storico con le due chiese che sono tappa del Cammino di San Benedetto: la seicentesca Chiesa di San Giacomo e sulla Salita del Borgo, nella parte più alta del paese, la Chiesa di Santa Maria dei Raccomandati.
Percile
Ancora qualche km sulla via Licinese ed entriamo nella provincia di Roma arrivando a Percile, con i suoi caratteristici lagustelli, (raggiungibili solo a piedi) all’interno del Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili, due laghetti di origine carsica che rendono ancor più suggestivo il paesaggio. Passeggiando per il borgo ammiriamo la Chiesa di Sant’Anastasia: qui è tutto in pietra, dalla pavimentazione alle abitazioni sulla piazza, compresa la stessa chiesetta.
Mandela
Lasciamo la Sabina per entrare, imboccando la via Tiburtina Valeria, nel territorio dell’Alta Valle dell’Aniene. Primo paese del Cammino di San Benedetto è Mandela, con la sua caratteristica piazza delle Ciarle e il Borgo Mandela, costruito, sembra, su un precedente villaggio di epoca romana, come riporta Orazio in una delle sue epistole.
Vicovaro
Appena 2 km e mezzo e siamo a Vicovaro, grazioso paesino che ci stupisce per la bellezza dell’ambiente naturale e nei cui dintorni, nella frazione di San Cosimato, è possibile visitare gli affascinanti Eremi di San Benedettoe gli Antichi Acquedotti Romani, un itinerario in cui storia e natura si intrecciano indissolubilmente regalandoci uno scenario unico, affacciato a strapiombo sul fiume Aniene. Per informazioni e accesso ai siti è possibile rivolgersi al Comune di Vicovaro (Tel: 0774 498002).
Subiaco
Torniamo sulla Tiburtina Valeria per 26 km fino a Subiaco, città simbolo del Cammino. Qui da ammirare il magnifico Monastero di San Benedetto, incastonato nel Monte Taleo, a strapiombo sulla vallata. Cuore del monastero è il Sacro Speco, luogo in cui il Santo si raccoglieva in preghiera. E’ qui che il Padre d’Europa dettò, ancora adolescente, la Regola dell’ordine “Ora et Labora”.
Visitiamo, infine, la Rocca dei Borgia: sontuoso palazzo edificato su una collina è caratterizzato da un gran numero di sale e al suo interno ospita il Museo multimediale delle Attività Cartarie e della Stampa (MACS).
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Trevi nel Lazio
Di nuovo in sella, avvolti in un paesaggio fluviale di incredibile fascino, lasciamo la provincia di Roma imboccando la Strada Provinciale 28 in direzione di Trevi nel Lazio, in Ciociaria. Qui, l’Arco di Trevi del III secolo a.C., composto da blocchi in pietra calcarea, racconta una storia precedente a quella di Roma. Sempre fuori dal centro storico visitiamo la quattrocentesca Cappella della Madonna del Riposo, simbolo della liberazione dalla peste e dall’egemonia di Alfonso III d’Aragona.
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Collepardo
Diciotto km sulla Strada Regionale 411 Sublacense e imbocchiamo prima, a sinistra, la SS155 per 4 km e infine, sempre a sinistra, la SP48 fino a Collepardo, una delle ultime tappe del Cammino. Spettacolo della natura è il Pozzo d’Antullo, voragine carsica di 60 metri di profondità collegata sottoterra alle Grotte di Collepardo. Curiosa l’antica leggenda sulla genesi di questo luogo, legata ad un “fatto” divino.
Veroli
Ancora un tratto di SS 155 e dopo 5 km svoltiamo a destra sulla SS214 che ci porta alla duecentesca Abbazia di Casamari, nel comune di Veroli, monastero benedettino e splendido esempio di architettura gotica cistercense dove, nella prima metà del 1100, ai monaci benedettini si sostituirono i cistercensi.
Arpino
Proseguiamo, quindi, per Arpino, su via Napoli/SS82, bellissima con la sua Acropoli, la CivitasVetus, caratterizzata da mura ciclopiche. Immersa nella Valle del Liri, nel cuore del borgo visitiamo Piazza del Municipio che sorge sul sito dell'antico foro romano, di cui è ancora oggi visibile una porzione dell’antica pavimentazione stradale.
Roccasecca
Venti km in direzione Cassino e incontriamo la penultimatappa del nostro lungo itinerario sulle orme di San Benedetto: Roccasecca. Qui sorge l’Eremo dello Spirito Santo in un territorio di una bellezza da togliere il fiato, sulle gole scavate nelle montagne dal fiume Melfa.
Da non perdere l’altro eremo, di Sant’Angelo in Asprano, scavato nella roccia ai piedi del Monte Asprano, nella frazione di Caprile, vero spettacolo per gli occhi e per lo spirito.
Cassino
Giungiamo, quindi, attraverso la via Casilina,sull’acropoli dell’antica Casinum – Cassino - per visitare uno dei più conosciuti monasteri, fondato da San Benedetto da Norcia nel 529 d. C.: L’Abbazia di Montecassino, ultima tappa del Cammino di San Benedetto. Qui, ispirato da un paesaggio in cui nell’assoluto silenzio solo la natura ha la facoltà di parlare, il Santo, Padre d’Europa, scrisse la sua “Regola” definitiva.
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